L’inquinamento da mercurio generato dalle attività umane ha raggiunto la Fossa delle Marianne, il luogo più profondo della Terra (circa 11 mila metri sotto il livello del mare).
Tracce di metilmercurio sono state, infatti, trovate nei pesci e nei crostacei dell’oceano Pacifico, a una profondità compresa tra i 7.000 e gli 11.000 metri.
È quanto hanno affermato alla Conferenza Goldschmidt i rappresentanti delle università di Tientsin e del Michigan.
La Teoria dell’inquinamento da mercurio.
Il ricercatore Ruoyu Sun ha inoltre spiegato che studi precedenti avevano fatto pensare che il metilmercurio (forma tossica del mercurio che si accumula facilmente nell’organismo degli animali marini) fosse presente solo entro le prime centinaia di metri dalla superficie dell’oceano. Per questo motivo era diffusa l’idea che il bioaccumulo sarebbe stato limitato ed i pesci che si alimentano in profondità avessero meno probabilità di ingerirlo. Dopo i risultati del nuovo studio, però, questa teoria non ha più alcuna attendibilità.
Il metilmercurio (che solo in piccola parte è di origine naturale, prodotto da eruzioni vulcaniche e incendi di boschi, per lo più deriva dalle attività antropiche come la combustione di petrolio e carbone) è penetrato nella catena alimentare degli organismi che abitano gli ecosistemi marini più remoti al mondo.
Quali sono le conseguenze per l’uomo?
Il mercurio è un elemento tossico anche per l’uomo. È opportuno, dunque, preoccuparsi e agire in modo sostenibile. Contribuire alla tutela ambientale è una necessità, non solo per la contaminazione degli ambienti marini, ma anche per la nostra salute.
In Europa il suo uso in ambito industriale è stato vietato, ma nel resto del mondo è ancora molto utilizzato in questo settore e nell’estrazione dell’oro.
Nel nostro Continente, l’inquinamento da mercurio continua attraverso la combustione di combustibili solidi quali:
– carbone,
– lignite,
– torba,
– legno,
– petrolio.
Quando questi bruciano, i piccoli quantitativi di mercurio che contengono vengono rilasciati nell’ambiente.
Le emissioni di questi combustibili, che costituiscono la principale fonte d’inquinamento
da mercurio in Europa, sono legate ad attività quali:
- la produzione di energia elettrica,
- la fabbricazione di cemento,
- la produzione di metalli.
Cosa possiamo fare per contribuire alla riduzione dell’inquinamento da mercurio?
Innanzitutto possiamo manipolare e smaltire gli oggetti che contengono questo elemento (le batterie, le lampade o le parti di apparecchiature elettriche) in modo corretto e facendo molta attenzione, così che il mercurio presente all’interno di essi possa essere recuperato in condizioni di sicurezza e non si disperda nell’ambiente.
Inoltre possiamo evitare di bruciare combustibili solidi per il riscaldamento domestico.
Infine possiamo scegliere di utilizzare solo energia che
derivi da fonti rinnovabili.
Bastano piccole attenzioni per dare il proprio contributo alla costruzione di un mondo migliore!
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